Durante le guerre rivoluzionarie (1792-1799) e - soprattutto - nel periodo napoleonico (1799-1815), la Francia aveva probabilmente la macchina da guerra più efficiente del Vecchio Continente, che quasi la portò alla sua egemonia duratura sull'Europa. Sarà scontato dire che l'elemento chiave di questa macchina era l'esercito francese. In questo esercito, invece, un ruolo molto importante fu svolto dalla Guardia - inizialmente Costituzionale (1791), poi Consolare, e infine Imperiale (dal 1804). Al momento della formazione della Guardia Imperiale vi furono reclutati veri veterani dell'esercito francese, che avevano 10 anni di servizio e spesso prendevano parte a più di una battaglia. L'assegnazione alla Guardia era per loro una ricompensa e un grande onore, e la Guardia stessa godeva di grande rispetto e rispetto nell'esercito francese. Aggiungiamo che nel 1804 contava circa 11.500 persone ed era composta da granatieri di guardia, tiratori a piedi della guardia, cavalleria di guardia, oltre a marinai e artiglieri di guardia. Nel 1806 furono creati anche un reggimento di guardie dragoni e il 1° Reggimento di Cavalleria Leggera-Lancieri della Guardia Imperiale. Durante la campagna del 1805-1807, la Guardia fu trattata da Napoleone come una riserva di ferro che sarebbe entrata in combattimento come ultima risorsa. Nel 1809, la Guardia fu divisa in Giovane e Vecchia Guardia, la prima delle quali doveva essere usata molto più spesso in battaglia rispetto alla Vecchia Guardia. Nel 1812 apparve anche la Guardia Media, ma passò alla storia un anno dopo (1813). Le truppe della Guardia - sia la Giovane che la Vecchia - furono impiegate in combattimento durante le campagne del 1813, 1814 e 1815. L'ultimo episodio della Vecchia Guardia fu la formazione di un quadrato da parte del 1° reggimento di fucilieri a piedi della Guardia al comando del generale Cambronne, che - secondo la leggenda - su proposta di resa, rispose: "La Guardia muore, ma non si arrende mai!" Un altro aneddoto sulla Guardia afferma che quando Napoleone incontrò lo zar Alessandro I durante i colloqui di pace a Tilsit (1807), indicò la guardia il cui volto era segnato da vecchie cicatrici e chiese: "Cosa ne pensi dei soldati che potrebbero sopportare tali ferite? ”A cui lo zar rispose:” E cosa ne pensi dei soldati che potrebbero infliggere tali ferite? ”. Quando Napoleone fu imbarazzato per questo, il granatiere di guardia, senza assistenza, rispose: "Sono tutti morti ora".