Molto spesso, la data di nascita dell'aviazione navale nella Marina Imperiale Giapponese (IJN in breve, giapponese Nippon Kaigun) è il 16 marzo 1923, quando il tenente Sunishi Kira atterrò nel suo aereo a bordo della portaerei Hosho, che peraltro entrò servizio un anno prima (1922). Va aggiunto, però, che nel corso degli anni '20 molti ufficiali della marina giapponese videro le portaerei come sostenitrici di corazzate e corazzate, tenendo presente il grande successo dell'ammiraglio Heihachiro Togo a Tsushima nel 1905. Anche il livello tecnico dell'allora velivolo di bordo giapponese non era il più alto. Tuttavia, questo stato di cose iniziò a cambiare negli anni '30 del 20 ° secolo, tra gli altri, a causa del successivo ammiraglio Isoroku Yamamoto, che percepì l'arma principale nella guerra navale nelle portaerei. Fu un forte sostenitore dello sviluppo dell'aviazione di bordo giapponese, che si tradusse nella costruzione o nell'ammodernamento di navi come Kaga, Akagi, Hiryu, Soryu e Zuikaku. Inoltre, le strutture aeronautiche giapponesi non solo raggiunsero i leader mondiali, ma iniziarono a stabilirne gli standard, incluso il famoso caccia Mitsubishi A6M Zeke o il siluro Nakajima B5N Kate. Questo intenso sviluppo portò al fatto che quando scoppiò la guerra nel Pacifico, l'IJN aveva 10 portaerei, su cui erano basate oltre 500 macchine di bordo, con equipaggi ben addestrati. I primi mesi di lotta nel Pacifico hanno mostrato quanto fosse pericolosa quest'arma. Va ricordato, però, che già durante quella guerra, l'IJN ebbe notevoli problemi, ad esempio, per sostituire l'aereo A6M Zeke su larga scala o per introdurre un successore di linea B5N di successo, ovvero il siluro B6N Tenzen. Inoltre, il processo di addestramento dei piloti di mare si è rivelato imperfetto ed è stato distanziato dalle soluzioni utilizzate nella Marina degli Stati Uniti.