Hastati (singolare: Hastatus) è una fanteria romana del periodo della Repubblica (509 a.C. - 31 a.C.), che funzionò formalmente fino alle riforme del console Mario attuate intorno al 100 a.C. In questa formazione, come nelle file dei Principes, combattevano soldati con una certa esperienza di combattimento, probabilmente provenienti dagli strati borghesi della società romana. Hastati, insieme a Principes, costituiva la spina dorsale e la principale forza d'attacco della legione romana. Erano anche il tipo di fanteria più numeroso nella legione della Repubblica. Era il loro atteggiamento che più spesso determinava la vittoria o la sconfitta in battaglia. Un solo soldato di questa formazione aveva un grande scudo di legno (latino scutum) come armamento difensivo, con rinforzo in ferro al centro (latino umbo). Si presume che tale scudo sia stato utilizzato dall'esercito romano molto probabilmente durante le guerre sannitiche (343-290 aC). C'era anche un pettorale di metallo (latino phylax), il più delle volte uno schinieri e un elmo di bronzo, spesso del tipo Montefortino. Come arma da fianco veniva usata una spada corta chiamata gladius e l'arma principale erano due lance chiamate pilum. Hastati armato in questo modo combatté, tra l'altro, durante le guerre puniche (264-146 a.C.) o durante le guerre di Roma con la Macedonia e lo Stato seleucide all'inizio del II secolo a.C.
Velici (latino Velites) è una fanteria leggera romana del periodo della Repubblica (509 a.C. - 31 a.C.), che funzionò formalmente fino alle riforme del console Mario attuate intorno al 100 a.C. I soldati più giovani e meno esperti combattevano più spesso in questa formazione, e probabilmente anche quelli che provenivano dagli strati sociali più poveri. Il ruolo dei Welites romani sul campo di battaglia si limitava all'inizio di scaramucce con il nemico, coprendo lo sviluppo delle legioni romane e molestando il nemico. Un solo soldato di questa formazione era armato molto leggermente. La principale arma difensiva era uno scudo rotondo (in latino parma) con un diametro che raramente superava il metro, mentre sulla testa aveva un elmo di cuoio leggero. I veliti indossavano spesso pelli di animali selvatici, soprattutto lupi, riferendosi forse al mito della Lupa Capitolina. Come arma offensiva, usavano principalmente giavellotti corti lunghi da 1 a 1,2 metri e come arma secondaria usavano spade corte.